Ciao! Come state? Siamo alla Cinquantesima edizione di Distrazioni: CHE EMOZIONE signor*. Dato che è anche il primo agosto, mi sembra il giorno appropriato per salutarci prima di un mesetto di pausa. Per l’occasione ho pensato di prendere ispirazione dalla puntata uscita l’anno scorso intorno a questa data e dedicare la carrellata di oggi al viaggiare. Ovviamente in senso lato, come piace a noi. Allora, partiamo 🧳
1. Siamo stati al concerto di Stefano Bollani al Varese Summer Festival e credo di aver provato ogni emozione dello spettro, compreso lo stupore per la quantità non scontata di risate. La genialità di Bollani, insieme alla sua vena ironica che gli permette di suonare pezzi di una difficoltà esagerata seguiti dalla “cover italiana” di With or without you di Edipo e il suo complesso, o di chiedere alle persone di urlargli che pezzi inserire in un medley improvvisato - unendo quindi Mahler a Crudelia Demon (richiesta di Andrea di cui vado fierissima) - è una cosa che mi lascia senza parole, piena di ammirazione e fiducia nell’umanità. Quanto dev’essere bello padroneggiare talmente bene uno strumento da poterci giocare ai massimi livelli. Ci sono poche cose che mi fanno viaggiare come il pianoforte, ma giovedì sera ho proprio preso il volo.
2. Drive & Listen è un sito in cui puoi selezionare una città del mondo e viaggiare sulle sue strade mentre ascolti la radio locale. Non so dirvi quanto adori girare in macchina con playlist infinite, dunque questo è il posto in cui andare virtualmente quando mi trovo alla scrivania.
3. A proposito di musica in viaggio, per il nostro peregrinare estivo ci viene in aiuto Federico, che avete conosciuto attraverso le Note a piè di pagina in questi mesi di Distrazioni. Premete play sulla sua Milagro e godetevi le summer vibes da Sud del mondo.
4. In quest’anno abbondante da pendolare ho ascoltato diversi podcast che, mentre mi facevo trasportare da treni, autobus, metro e auto, mi hanno fatto scoprire panorami inediti. Dopo aver macinato chilometri persa nelle storie degli altri, eccone alcune delle mie preferite:
Ukraine: Under the Counter + Ukraine: The Handoff: la guerra in Ucraina, la carenza di pillole abortive. Una dottoressa tedesca con radici ucraine decide di aiutare le donne trasportando i farmaci attraverso il confine polacco. Inizia così la sua avventura da contrabbandiera. Un’incredibile storia vera.
Figlie: una figlia torna in Argentina per ripercorrere la vita della madre desaparecida attraverso le voci di chi l’ha conosciuta. Un reportage commovente di cui avevo scritto qui.
Camposanto: non posso linkare un episodio nello specifico perché sono fan di tutta la serie. Abbandonate i pregiudizi e lasciatevi trasportare dalle splendide esplorazioni di Giulia Depentor nei cimiteri di tutto il mondo.
Meat: un podcast di Jonathan Zenti che tratta di corpi e della vita che viviamo a causa loro.
Zaynab. Una calciatrice in fuga dall’Afghanistan: una storia di migrazione, di paura, di speranza e di profonda umanità. È stato un ascolto illuminante, qui un riassunto.
Il Sottosopra: siccome tra qualche settimana sarò in Sardegna mi è tornato in mente questo toccante viaggio nelle viscere della terra raccontato dalle voci dei minatori del Sulcis Iglesiente. Qui il commento a caldo.
5. Ormai lo sapete, sono fan dei diari. Se a casa riesco a scrivere abbastanza costantemente, in viaggio di solito è tanto se riesco a fare un elenco puntato dei posti che visito. Per questo ammiro moltissimo chi riesce a tenere traccia dei propri spostamenti, soprattutto se lo fa così.
6. Forse vi ricorderete di quando ho scritto che Cleopatra e Frankenstein mi stava talmente deludendo da doverlo abbandonare. Sarò onesta, dopo le prime 7 righe mi son detta: sembra molto una lettura da ombrellone. Poi, io sono dell’idea che una persona sotto l’ombrellone ci possa portare Kundera e leggerlo di gusto, ma non vorrei sembrare snob quindi mi attengo alla definizione. Bè, domenica siamo stati al lago di Monate (posto delizioso) e dovevo scegliere che libro portarmi. Mi è caduto l’occhio sulla copertina che sembra una caramella di quel libro firmato Coco Mellors e così ho pensato che magari fosse l’occasione giusta per riprovarci. Ecco, la morale è che mi sono goduta il libro come una cochina fresca alle due del pomeriggio di una domenica di luglio. Mi sa che le letture da ombrellone esistono e ho appena scoperto cosa sono.
7. Vogliamo parlare del grande viaggio dell’essere in una relazione? Io credo che sia un tema molto scomodo e che ci rende vulnerabili - se affrontato in modo realistico - per cui ho trovato coraggioso questo video in cui Casey e Candice danno 10 consigli su come non divorziare. Non sono sposata né vivo in coppia da 10 anni come loro, ma quello che raccontano, per quanto mi riguarda, dà una buona panoramica su cosa significhi provare a far funzionare un rapporto.
8. Una piccola coincidenza. Mi mancava un punto della lista per chiudere questa puntata speciale quando il mio talentuoso collega-scrittore Riccardo Meozzi ha pubblicato Se mi ami, vieni con me nel numero 6 di Palin Magazine dedicato, fatalità, proprio al viaggio. Un racconto che in pochissime parole porta molto lontano, in quel luogo che mescola passato e immaginazione e con delicatezza riesce a far male come quelle verità a cui cerchiamo di non pensare.
C’è chi promette qualcosa soltanto per, a tempo debito, tradirlo. Non sono in molti, ma io faccio parte di questa minoranza. Vorrei poter dire che è qualcosa che faccio mio malgrado, ma non ne sono convinto: sono sempre stato più interessato a come qualcosa finisce che alla cosa in sé. Ricordo bene l’ultimo momento, mai la sequenza degli eventi che mi ci ha portato, e allo stesso modo la sola cosa che so raccontare di un viaggio è come tutto si è concluso, la traversata finale, l’addio. Fuori da tutto questo, però, resta ciò che non ho mai compiuto e che non è più possibile avvenga, e le cose che ho solo immaginato.
9. I viaggi lenti, le tapparelle abbassate dopo pranzo, la nostalgia, il silenzio. L’immagine in apertura di questa puntata fa parte di una serie di quadri che mi hanno fatta tornare ad ogni singola estate della mia vita, quella capace di riempirmi di vita per sottrarmela subito dopo, in un perenne alternarsi di stati d’animo dipendenti dalle stagioni. (Eliana Albertini, autrice dei ritratti estivi, è una delle persone che preferisco frequentare su Instagram. Ve ne avevo parlato per La vita della mia ex per come la immagino io e non vedo l’ora di leggere tutto quello che ha prodotto/scritto/illustrato.)
10. Per finire: un’ispirazione per i vostri content vacanzieri.
Io vi ringrazio di essere arrivat* in fondo con me, vi auguro buon proseguimento di qualsiasi cosa stiate facendo e noi nel frattempo ci sentiamo su Instagram. Magari inizierò a usare anche le Note di Substack? Lo scopriremo strada facendo.
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Ci risentiamo a settembre!
Veronica