Ciao, ben ritrovati e ritrovate. Come state? Io sono tornata a una specie di normalità dopo 5 giorni di Lucca Comics in cui abbiamo lavorato ad un progetto di Vodafone x Fortnite. È stato intenso ma parecchio divertente (per chi volesse dare un’occhiata, ho collezionato una serie di Stories). Cerco di ricordarmi il più spesso possibile della fortuna di fare un lavoro che mi permette di essere circondata da belle persone, mi rendo conto di quanto poco sia scontato.
Ma veniamo alla nostra lista. Ho introdotto delle pratiche emoji per distinguere i contenuti, così eventualmente potrete saltare in modo più agile da uno all’altro. Livello ottimizzazione: SÌ.
1. 📺 Abbiamo guardato la quarta stagione di Boris e ci è piaciuta molto. Per chi non fosse già fan della serie, Boris racconta in modo comico e satirico il dietro le quinte di una produzione televisiva italiana. Nonostante non lavori precisamente in quel settore, posso garantire che la quasi totalità di ciò che viene rappresentato è molto, molto vicino alla realtà (bella anche l’introduzione di certi temi contemporanei, vedi inclusività, politically correct, codice comportamentale e più nello specifico il rispetto della piattaforma). Se poi ci ho lasciato anche un paio di lacrime, è solo per l’enorme tributo a Mattia Torre.
2. 📚 Ho ascoltato con grande piacere l’audiolibro scritto e letto da Daria Bignardi (con la partecipazione di Daria Deflorian) “Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici”. Mi piacciono i racconti autobiografici, figuriamoci quelli che si muovono scanditi dalle letture di una vita. Ci sono temi ricorrenti come il dolore, l’ansia della madre che ha condizionato la vita delle figlie, il libro come rifugio e fonte di benessere, ma è stato quello della dipendenza dalla malinconia - e del tentativo di liberarsene, ad aver toccato le corde più sensibili. È stato uno di quei momenti in cui ho sentito che le parole mi stavano dicendo qualcosa di preciso, che avrei fatto bene a non ignorare. Una delle citazioni che ho appuntato:
Ecco come mi sento in questi giorni: come se fosse tornato il futuro. Mi era sparito il futuro, sette anni fa.
Altra nota positiva: le voci delle due Daria, che hanno reso il racconto a metà tra una favola e una seduta dallo psicoanalista. Dolci, pacate, perfette per raccontare i drammi senza mai farne sentire la pesantezza.
3. 🎧 Come un canto sacro, sono rimasta nel silenzio più assoluto ad ascoltare in cuffia Il Sottosopra, audiodocumentario in 5 puntate sui minatori del Sulcis Iglesiente (Sardegna), godendomi le loro parole come se fossero la voce della miniera stessa. Se sono rimasta tanto sorpresa da questo podcast, oltre al contenuto e alla qualità, è anche perché mi è capitato di ascoltarlo subito dopo il libro della Bignardi, e ha funzionato da contrappeso. Da un lato, la ricerca e la conoscenza di se stessi attraverso la letteratura, dall’altro le parole di Manlio, che dopo 40 anni di insegnamento ha deciso di percorrere una nuova strada:
Per conoscere davvero bene il mio paese, i miei amici, che erano minatori, piano piano mi è venuta questa necessità, di andare in miniera. […] Avevo la sensazione di non essere completo, e nonostante insegnassi, e quindi avessi una responsabilità precisa, mi sembrava che quello non fosse il mio compito unico. […] Per conoscermi meglio, questa strada io l’avevo individuata, appunto, nella discesa nella miniera. […] Nonostante un aiuto concreto l’abbia avuto dai libri, non avevo scoperto la verità di me stesso.
Non mi dilungo oltre, ma continuano a venirmi i brividi.
4. 📺 Altra serie degli ultimi giorni: Vatican Girl, documentario sul caso di Emanuela Orlandi. Da vedere anche solo per rendersi conto di cosa ci succede sotto al naso e provare per un attimo a mettersi nei panni di chi sta trascorrendo la propria vita con un peso disumano sulle spalle, quello di un dolore e l’impossibilità di conoscerne la vera causa. Posso dire qualcosa d’impopolare? Mi sembra sia stato fatto un gran lavoro data l’evidente mancanza di materiale visivo disponibile, ma forse, proprio per questo, me lo sarei goduto di più come podcast.
5. 💬 Del Lucca Comics ho visto pochissimo, ma ho fatto in tempo ad andare allo stand di Coconino per comprare Cheese, volume autobiografico d’esordio di Zuzu, di cui vi avevo già parlato per Giorni felici. Quest’autrice ha qualcosa di impressionistico nel modo di disegnare, di leggero e drammatico. Qui si raccontano una serie di spaccati di amicizia tra Zuzu, Dario e Riccardo, inseriti nel contesto dei disturbi alimentari della protagonista-autrice, e di un’imminente gara di formaggio rotolante in provincia di Trento.
6. 💬 Rimanendo in tema Lucca Comics, 4 noti fumettisti/illustratori/creator digitali hanno annunciato in quei giorni la nascita di GIGACIAO, uno studio creativo, grafico e di animazione, ma anche casa editrice e “agenzia” social. Sono molto curiosa di seguire il progetto, sicuramente da tenere d’occhio tra gli addetti ai lavori.
7.💡La vita è un’interminabile lista di cose da fare e faccende da sbrigare finché non moriremo? Spoiler: sì, ma come scrive Haley Nahman in questa puntata della sua newsletter Maybe Baby, potrebbe non essere così spiacevole.
8. 🏠 Un negozio di oggetti vintage (bizzarri) per la casa.
9. 🎥 Sono d’accordo con l’accusa. Voi?
10. 🎄 E poi, ricordiamoci che le feste sono vicine.
Passiamo alla musica con una nuova puntata di Note a piè di pagina, del nostro Federico Anelli.
Nick Cave - Spinning Song (2019)
In questi giorni sto leggendo Fede, speranza e carneficina, un'illuminante conversazione di quattrocento pagine tra Nick Cave e il giornalista Seán O’Hagan. Si parla di lutto, musica, fede, e ovviamente di Ghosteen, l’album scritto da Cave dopo la scomparsa del figlio Arthur. Il percorso di elaborazione del lutto intrapreso dal Re Inchiostro è qualcosa che, credo, non ha eguali nella storia dell’arte (recuperate il documentario One more time with feeling di Andrew Dominik o le conversazioni con i fan sul sito The Red Hand Files per farvi un’idea). Spinning Son è la canzone che apre l’album: un brano che, stando alle parole di Cave, è nato senza che lui partecipasse consapevolmente alla creazione. Parte come una poesia sul re del rock’n’roll e finisce con l’immagine di sua moglie, Susie, seduta al tavolo della cucina mentre ascolta la radio. L’ultimo fotogramma che ha di lei, prima che il loro mondo venga ridotto a brandelli.
Per questa volta è tutto, statemi bene e copritevi la gola.
Se ti è piaciuta DISTRAZIONI, puoi iscriverti per riceverla ogni martedì nella tua cassetta di posta digitale.
Questa è una newsletter alimentata dai feedback di chi la legge, per cui la partecipazione è sempre più che gradita. Se ti va di condividere un pensiero puoi rispondere a questa mail, scrivermi su Instagram o passare a trovarmi sul blog.
Alla prossima settimana,
Veronica