DISTRAZIONI #89
Una chat della domenica, podcast pazzeschi, letture fortunate, un cult, e anche la sagra del gorgonzola.
Ciao! Come state? Spero che il cambiamento repentino del tempo non vi abbia messi ko (in tal caso, vi mando un abbraccio solidale). Qualche settimana avevo fatto un sondaggio per una puntata a tema Giappone (argomento su cui ho raccolto un po’ di materiale dato il viaggio in programma) e, dato il grande entusiasmo, volevo avvisarvi che è in arrivo martedì prossimo! Bene, le premesse le abbiamo fatte, direi di iniziare.
1. Ho un problema con la domenica. Sarà legato alla fine di un momento di pausa, all’ansietta per il lavoro, ma credo sia più che altro un retaggio della mia infanzia che, non so perché, è stata segnata in modo così pesante dalla malinconia nell’ultimo giorno della settimana. Magari il sentimento non è condiviso, ma vale la pena tentare: vorrei proporvi una chiacchierata “live”, la domenica sera. In forma scritta, riservata agli abbonati. L’unica cosa da fare è scaricare l’app di Substack col pulsante qui sotto, ma solo per rendere tutto un po’ più immediato, altrimenti funziona lo stesso da desktop. La domenica, nel momento in cui inizierò la conversazione, vi arriverà una notifica e potrete unirvi. L’idea è semplice e non ci sono grandi strutture. Ci scriviamo come stiamo, cos’abbiamo fatto di bello nel weekend, ci scambiamo Distrazioni. Mi piacerebbe fosse uno spazio per conoscerci e mettere in circolo le reciproche ossessioni, ecco.
2. Ho iniziato ad ascoltare FRIGO!!! per due motivi: saperne qualcosa di più di Andrea Pazienza, da cui sono rimasta folgorata per la lettura de Gli ultimi giorni di Pompeo, e perché uno dei due autori è Nicolò Porcelluzzi (lo stesso di Sonar, di cui avevo scritto qui). FRIGO è il racconto - pieno di testimonianze preziose, documenti audio e necessario contesto storico - della genesi e vita di Frigidaire, rivista culturale fondata da Vincenzo Sparagna insieme a cinque miti del fumetto italiano: oltre al sopracitato Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli.
L’idea del nome Frigidaire fu di uno dei fondatori, un fumettista romano di 25 anni, Stefano Tamborini. Su come, e dove, nacque l’idea, esistono più versioni. Qualcuno disse che una sera, a New York, Tamborini si trovava nella cucina di un appartamento sulla 14esima strada. In cucina aprì il frigorifero, vide i ripiani in plastica, i cassetti trasparenti, la manopola del termostato, allora pensò che la rivista che aveva in mente doveva essere così: un contenitore gelido dove trovare gli ingredienti per servire una cena fredda e sgradevole.
Immaginatevi solo la presentazione della rivista, avvenuta al Lucca Comics nel 1980 con un Andrea Pazienza (ancora lui) che, citando una propria vignetta presente nel primo numero, tira fuori una siringa e mima un’iniezione di eroina. Disruptive. Frigidaire era politica, satira, inchiesta, cultura, ovviamente provocazione. Per chi come me non ha vissuto quegli anni, forse potremmo farci un’idea di quello che è stato con un giro a Frigolandia, Repubblica della Fantasia nonché terra di Frigidaire fondata da Sparagna, tutt’ora a Giano dell’Umbria.
3. Rimaniamo nel territorio audio perché È TORNATA GIULIA DEPENTOR! Per chi fosse arrivato da poco su questi schermi o non la conoscesse ancora, lei è autrice e voce di uno dei miei podcast preferiti: Camposanto. Pur non allontanandoci dal tema, stavolta Depentor ci propone un audio documentario in collaborazione con Giulio D’Antona. È Mike - Storia di una salma rubata, e racconta il caso del trafugamento del feretro di Mike Bongiorno del 2011 dal piccolo cimitero di Dagnente, sul Lago Maggiore. Le ultime due delle sei puntate escono questo giovedì. Ditemi se le ascoltate, io non ne sapevo praticamente nulla e finora è stato un viaggio molto, molto interessante.
4. Andrea mi ha gentilmente prestato Nonostante tutto, graphic novel che ha ricevuto per il compleanno e che ha riconfermato il mio innamoramento per Jordi Lafebre (avevo scritto qui del mio primo incontro con l’autore, con Io sono il loro silenzio). Una storia che parte dalla fine per riportarci alla sua origine. Ana e Zeno, che tanto hanno vissuto, si rincontrano emozionatissimi dopo anni e anni. Lui, libraio, viaggiatore, eterno libero, da sempre studente; lei, che dopo l’ultimo mandato da sindaca decide di riprendere in mano il suo tempo. Ripercorriamo le loro esistenze, fatte di intrecci e di distanze, di lettere mai spedite o affidate al mare, fino al primo capitolo (l’ultimo in ordine di lettura), dove scopriamo come tutto ha avuto inizio. Commovente, romantico, divertente. Bello.
5. Passiamo dall’amore ideale - e idealizzato? - a quello pieno di inquietanti sfumature de La camera azzurra, di Georges Simenon. Non sapevo cosa aspettarmi, mi sono fidata di un consiglio e ho scoperto un libro che mi porterò dentro a lungo (grazie Fede). Tony ha una moglie, una figlia che ama, un’amante. Un padre senza più parole, un fratello e una cognata su cui contare. Pagina dopo pagina ci addentriamo nel suo vissuto, con lui ritorniamo sempre sulle stesse parole, quelle che l’hanno inchiodato ad un banco del tribunale. Riusciamo a sentire la sua calma, ad empatizzare con i suoi pensieri, di una semplicità disarmante: non ci avevo fatto caso, ho risposto senza pensarci, non potevo immaginare. Analizzata col senno di poi, ogni singola azione assume tutt’altro significato. Sono contenta di aver avuto qualche ora da dedicarci, da metà in poi. È uno di quei casi in cui è proprio difficile interrompere la lettura.
6. Per non farmi mancare niente in termini di storie che trattano d’amore, questa settimana ho recuperato Il laureato (1967). Il protagonista è Ben (un giovane Dustin Hoffman che ha visto la sua carriera prendere il volo proprio con questa pellicola), che dopo aver conseguito la laurea, appunto, torna a casa senza sapere bene cosa fare del proprio futuro. La sua goffaggine iniziale è resa magnificamente dall’affaire che si trova a vivere con la moglie del socio di suo padre, Mrs. Robinson (una splendida Anne Bancroft). Ma pian piano il ragazzo acquisisce sicurezza e quando arriva a conoscere la figlia dei Robinson, la coetanea Elaine, la sua determinazione diventa inquietante (oggi svolazzerebbero svariate red flag, non so ai tempi come possa essere stata recepita). La regia innovativa, il racconto dell’ipocrisia borghese, gli attori incredibili e la colonna sonora firmata Simon & Garfunkel fanno rapidamente intuire perché si tratti di un cult.
7. Un nuovo video di Come c***o hanno fatto sui seguenti temi, più o meno: come fa Iron Man a volare e come sono costruite le sue tute; di che sostanza sono fatti il vermone e la sabbia di Dune 2; come hanno realizzato il faro di The Lighthouse (del film avevo scritto su Distrazioni #34!). Sogno il giorno in cui faranno episodi molto più lunghi e approfonditi su singoli titoli.
8. Se vi fosse mancata la rubrica giretti, oggi sono qui per parlarvi della sagra del gorgonzola a Gorgonzola. Un fine settimana di festa che coinvolge tutto il centro del Comune, con piatti lombardi che hanno per protagonista proprio lui, il formaggio meno invitante della storia ma con un grado di gusto e cremosità che non serve spiegare. La giornata estiva non ci ha impedito di goderci gli gnocchi e la polenta, ho visto anche un invitante risotto e una lasagna che avrei provato volentieri, se non fossi stata già abbastanza provata. Grazie Lazza per la dritta.
9. Lo scorso weekend avrei voluto essere al Poplar Festival, peccato averlo scoperto tardi, d’altra parte è stato un miracolo (chiamato Actigrip) se sono riuscita a sopravvivere alla doppietta di compleanni e alla sopracitata sagra, per cui va bene lo stesso, finirà in lista per il prossimo anno. Ah! Il mio amico Ale mi ha segnalato che ci sono in vendita i biglietti per la festa di compleanno dei 40 di Auroro Borealo (a Trento c’era anche lui, se aveste messo in dubbio la qualità del festival).
10. L’immagine in apertura di newsletter è di Annalisa Bollini, artista che ho scoperto in una delle mie full immersion su Instagram alla ricerca di ispirazione visiva. Lascio qui il suo “Museum of memory” solo perché non so decidermi su un’immagine rappresentativa. Adoro il suo stile e le illustrazioni ricamate piene di dettagli.
Per oggi è tutto, buon inizio di autunno e se non ci sono imprevisti ci sentiamo domenica. Statemi bene.
Distrazioni è una newsletter scritta con grande amore che esce il martedì. Se ti è piaciuta puoi lasciarle un cuore qui sotto ❤️ o supportarla con un caffè virtuale ☕ che finirà direttamente nel prossimo libro, biglietto dell’aereo, del cinema, o ingresso a una mostra. Per riceverla puoi cliccare qui:
A presto,
Veronica