Ciao, come state? A me pare di trovarmi in uno di quei momenti in cui tutto sembra faticoso. Arrivo dove devo, ma un po’ arrancando. Vi capita mai? Se vi ci sentite adesso, possiamo fondare un club e magari provare ad uscirne più velocemente insieme. Se invece state bene, mi mandereste qualche segnale di buon auspicio? Anche una danza del sole dovrebbe funzionare.
1. Ho provato a rallentare il più possibile la lettura ma ahimé sono arrivata in fondo a Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow. Che trama interessante, che bella scrittura, che dolcezza. “Questa non è una storia d’amore, ma parla d’amore” recita il sottotitolo sulla copertina. “Questa non è una storia di videogiochi, ma parla di videogiochi”, aggiungerei io, e funzionerebbe, a dire il vero, anche sostituendo la parola chiave con “lavoro”, “malattia”, o “amicizia”. Mi è piaciuta moltissimo la struttura del racconto, mai banale, i capitoli sempre diversi, che giocano coi punti di vista, l’evoluzione dei personaggi, che in fondo non cambiano mai. Pare diventerà un film, sono molto curiosa.
2.
racconta una bella storia per introdurre un video che mi ha fatto esplodere la testa (da una settimana sto ascoltando non stop i Sad Night Dynamite). Molte grazie.3. L’altro artista ricorrente ultimamente è Yamê (grazie Enrico), che per quanto mi riguarda è un perfetto accompagnatore di viaggi, e dunque è finito nella mia solita playlist per gli spostamenti lombardi.
4. Rimaniamo con le cuffiette addosso per passare a One More Time. Qualche giorno fa, un* lettor* mi ha lasciato un commento su un vecchio numero di Distrazioni mettendo in relazione l’intervista di Baricco di cui avevo scritto con quella di Saviano da Casadei. Per rispondere, ho voluto chiaramente ascoltare la doppia puntata (pt. 1, pt. 2) e, al netto del motivo iniziale per cui ho premuto play, sono davvero grata di essermi fatta trasportare da questo lungo racconto che parte con la formazione di un giovanissimo Roberto e termina con la domanda più devastante che credo gli si possa fare: come stai? Un viaggio che tocca i suoi successi ma soprattutto il suo senso di sconfitta e isolamento. Non capita spesso di sentir parlare di Grand Prix e Orso d’argento come se fossero i traguardi minimi in una carriera, per poi spostare il focus su quello che conta davvero, come la libertà (solo immaginata) di poter fare una passeggiata senza scorta.
5. Per proseguire sulla linea di “uomini che lottano per una causa”, ho visto Cattive Acque con un grande Mark Ruffalo nei panni dell’avvocato Robert Bilott che conduce un’inchiesta contro la società di prodotti chimici DuPont. Una battaglia ventennale basata su una storia vera che ha cambiato la vita a migliaia di persone. Se vi appassionano i film sul genere, lo consiglio con trasporto.
6. Ecco una newsletter che mi ha portato di prepotenza a pensare al nostro progettino condiviso, Cose sbagliate al posto giusto. È sempre bello ricevere in dm immagini completamente decontestualizzate che raccontano di dove avete posato l’attenzione. Non smettete di condividerle (per favore)!
7. In una serata senza interruzioni mi sono dedicata all’ultimo di Zerocalcare, Quando muori resta a me, racconto in cui il rapporto con il padre s’intreccia alla scoperta della storia di generazioni passate e la classica scena romana viene lasciata per un paio di giorni sullo sfondo a favore di quella di un paesino delle Dolomiti. Se comunicare apertamente le emozioni non è il pane quotidiano di Zero - a suo dire, condividere un viaggio on the road con un genitore che non sembra particolarmente abile ad ascoltare rende ancora più problematico arrivare ad un dialogo intimo. Ma il muro non è indistruttibile, e può essere che l’amore utilizzi strade alternative per manifestarsi. Come sempre con i libri di Calcare mi sono trovata ad alternare il sorriso al nodo allo stomaco, ma ho come l’impressione che questa volta il secondo abbia prevalso, assestandosi in modo definitivo dal momento in cui il protagonista si guarda allo specchio rivelando un’immagine molto nitida di sé. Un’immagine così piena di angoscia da sembrarmi troppo perfino per un suo fumetto. Di certo ha contribuito anche il ruolo “diverso” dell’Armadillo, per la prima volta, se non sbaglio, sollevato dall’incarico di sdrammatizzare le pippe mentali di Zero.
8. In un momento di profondo caos ho aperto un libro che avevo sul tavolo, prestatomi come al solito da chi sembra sapere di cosa potrei aver bisogno, prima che riesca a saperlo io. Non ero fiduciosa di “trovarci qualcosa”, dato il trambusto interno, ma pagina dopo pagina ho ripreso a respirare più lentamente, sentire spazio. Patagonia, di Lorenzo Mattotti, è un diario visivo del suo viaggio alla fine del mondo. Non un racconto dettagliato, ma uno scorrere delle emozioni che lui ha espresso come “una sorta di spartito paesaggistico”. È possibile sentire dei suoni guardando delle immagini? Vedere a colori guardando disegni in bianco e nero? Sono cose che mi sarei chiesta, prima d’immergermi in questa raccolta.
9. Sono stata al Rossini Art Site, a Briosco (MB). Fondato dall’imprenditore e mecenate Alberto Rossini, il sito si presenta come un grande giardino puntellato da sculture d’arte contemporanea di vario genere, che spesso compaiono all’ultimo, come parti integranti dell’ambiente. Il luogo è decisamente ameno, con una splendida vista sulle montagne, motivo per cui mi è dispiaciuto non trovarlo al massimo dello splendore, con una galleria chiusa, uno spazio coperto fatiscente, il baretto deserto con le sedie accatastate. Forse sarà solo questione di tempo (e fondi)?
10. Per proseguire (e concludere) con la rubrica gite in Brianza, sappiate che è ufficialmente iniziata la stagione dei picnic. Anna mi ha fatto scoprire il laghetto di Giussano - location ideale provvista di prato, alberi e tavoli da ping pong - e il gelato pazzesco dell’Albero dei gelati a Seregno (ho provato il gusto salvia e credo non si possa più tornare indietro). Così, nel caso siate di passaggio.
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A presto,
Veronica
Grazie! metto in lista il libro Tomorrow. che mi è venuta una gran voglia di leggerlo!
Buona giornata!
per la danza del sole, qui c'è un video di wu-lu che mi sembra particolarmente sul pezzo:
https://youtu.be/7mBtwweTkho?si=16hn7DgCYsW1OeOa
stop.