Ciao! Come state? Vi scrivo reduce da una settimana di malattia. So che in tanti stanno come me (vi mando un abbraccio alla vitamina C), poi penso a chi è alle prese con fiumi di fango e mi commuovo ogni volta che vedo come stanno affrontando il momento. Dunque coraggio, procediamo (c’è anche una sorpresina, in fondo).
1. Giulia Quintaba (aka Juliet Vampire) che di solito seguo appassionatamente per contenuti sul cinema, è una ragazza di Cesena che con il suo compagno sta documentando con grande sensibilità queste giornate, dando una mano ai suoi vicini e condividendo info utili. Le Stories con le persone che cantano, sorridono senza più una casa, gli abbracci di gruppo, tutto parla di un’enorme solidarietà. Nel male, non so se ci sia cosa più bella. Io ho donato per l’Emilia Romagna attraverso Satispay (Servizi → Donazioni → fondazione Specchio dei Tempi), ma si può fare anche con PayPal, o dal sito della Regione.
2. Sarà stato l’umore, la pioggia che non accennava a smettere, ma dopo un po’ che ce l’avevo sul comodino, è stato in questi giorni che mi sono data alla lettura di V13, ultimo capolavoro di Emmanuel Carrère che l’altro ieri gli è valso il Premio Strega Europeo. Ancora mi pare impossibile, quasi irrispettoso aver consumato questo libro come fosse un romanzo coinvolgente. Il tema è il processo ai complici e all’unico sopravvissuto fra gli autori degli attentati terroristici avvenuti a Parigi venerdì 13 novembre 2015 (da qui il nome del processo, V13). Carrère, per quasi dieci mesi, ha preso appunti da una scomoda panchina nel palazzo dell’Île de la Cité per documentare le udienze, che settimanalmente sono state pubblicate nei principali quotidiani europei. Il libro è la raccolta, rielaborata ed espansa, di quegli articoli. I racconti delle vittime, quelli degli imputati e per finire le parole della Corte: tre grandi capitoli dove l’indicibile è scritto in nero su bianco. Orrore, morte, un dolore lungo anni, sono affrontati da Carrère con la sua capacità di essere umano e cogliere quell’umanità che, a tratti, sfocia incredibilmente nell’ironia di certe situazioni.
Un giorno dopo l’altro, ascolteremo esperienze estreme di morte e di vita, e penso che, fra il momento in cui entreremo in quell’aula di tribunale e quello in cui ne usciremo, qualcosa in noi tutti sarà cambiato.
Ed è anche ciò che succede a chi, semplicemente, legge.
Piccolo bonus: recentemente è uscita su Lucy un’intervista di Marco Missiroli allo scrittore. Consiglio.
3. Quando non ho avuto la forza di aprire V13 o ho sentito la necessità di fare una pausa, sono tornata al mio Spy x Family, di cui vi avevo parlato qui. Non sono esperta di manga quindi parlo senza contesto e per sensazioni ma lo trovo super carino e adoro che in certi momenti mi faccia proprio ridere. C’è un bell’equilibrio tra le missioni violente (ma mai drammatiche) e le vicende familiari in cui facilmente ci si può riconoscere.
4. A proposito di storie di famiglia - di tutt’altro genere, avete visto The Fabelmans? (Il racconto autobiografico della vita di Spielberg, dall’infanzia all’adolescenza, e della sua complessa situazione familiare). Che filmone. Un dettaglio tra i tanti: mi è molto piaciuto che sia stato speso diverso tempo sugli occhi dei protagonisti e quindi le reazioni del pubblico ai film del giovane Sammy Fabelman. Come tutta l’arte, in fondo il cinema è fatto di chi lo guarda. E su questo mi viene in mente un vecchio spot di Droga5 (una delle agenzie di comunicazione più forti in creatività) che mi aveva molto colpita e che mostra più di 4 minuti di volti emozionati di fronte al Salvator Mundi per la prima volta esposto in una galleria a New York.
5. Apriamo il capitolo cibo? Dai. Ho scoperto (troppo) di recente Spacedelicious, un progetto editoriale sulla ricerca delle eccellenze culinarie che m’ispira molto per come sembra verace. Appena ne avrò l’occasione comincerò a testare le loro guide.
6. Sul tema c’è anche una nuova newsletter. Interessante e piena di spuntini - eheh. L’ultimo numero, FATALITÀ, tratta di Giappone.
7. E guardate il cibo dipinto da Ignasi Monreal. Che fame.
8. Un film per un sabato sera da tempo uggioso, mal di gola e copertina? Non così vicino. Bella storia con protagonista un burbero Tom Hanks e la sua quotidianità fatta di vicini invadenti in un piccolo quartiere di Pittsburgh. I guizzi d’ironia alleggeriscono il dramma e, a guardarlo, è stato tutto un alternarsi di risate e tentativi di ricacciare indietro le lacrime.
9. Momento meraviglia. Ammaliata dalla pagina di Ida Lissner:
10. Ho già scritto diverse volte di
e della sua newsletter La moda, il sabato mattina. È l’unica al momento a cui ho deciso di iscrivermi nella versione a pagamento, fa un gran lavoro e per me sono soldi ben spesi. Qualche giorno fa, come ringraziamento, mi è arrivata una mail: ho la possibilità di regalare 1 mese di abbonamento a 3 diverse persone. Sarei ben contenta di condividere il link con chi di voi avesse voglia di farsi un giro nell’archivio vastissimo di Federica (avendo accesso a tutte le Risorse e gli articoli normalmente dedicati solo agli abbonati). Non sprechiamo questa possibilità, scrivetemi!Prima di salutarvi colgo l’occasione per dirvi che il nostro Federico Anelli non ci ha abbandonati ma è alle prese con un progettone, per cui mandiamogli una tonnellata di good vibes, aspettando che torni a farci compagnia con le sue scoperte musicali.
Daje Fede.
Nel frattempo vi ricordo che la playlist di Distrazioni è sempre qui:
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Alla prossima settimana,
Veronica