Ciao! Come state? Per la puntata di questa settimana mettetevi comodi, contiene molteplici storie. In formato libro, film, film in animazione, serie in animazione, chiacchierate, podcast. Ci sono anche due punti che non c’entrano niente con quest’introduzione ma come sapete qui si procede per Distrazioni. Bene, cominciamo!
1. Sono molto grata alla mia amica Giulia per avermi regalato La simmetria dei desideri e introdotta così a un nuovo autore. È stato bello perdersi in una storia, complice il fatto che avesse per protagonisti i miei prediletti: quattro amici. Trovo sempre affascinante potersi addentrare da spettatori nelle profondità dei rapporti altrui, finire per supportare o criticare le scelte dei personaggi come se riguardassero noi, fare il gioco di prevedere, nel corso del racconto, l’azione successiva. Con Nevo ho inaugurato felicemente quest’anno di lettura, ricordandomi cosa significa chiudere un libro non vedendo l’ora di tornarci il prima possibile.
2. Margot Robbie e Cillian Murphy s’incontrano per la prima volta di persona per una chiacchierata su Oppenheimer e Barbie e il risultato è questo video. Aneddoti, racconti del modo di lavorare di Greta Gerwig e Christopher Nolan, la curiosità dei due attori per il reciproco modo di prepararsi a interpretare i protagonisti di questi due film immensi. Qualche highlights che mi ha fatto esplodere la testa: Mattel non aveva mai visto lo script prima che fosse terminato e Margot Robbie (in primis producer del film) era preoccupata che questo “brilliant piece of writing” non vedesse mai la luce perché era impossible che il cliente l’approvasse; la differenza strutturale del palato tra australiani e americani, che forza gli attori australiani a sviluppare i muscoli necessari per riprodurre l’accento americano; le domande da fangirl di Margot Robbie sui Peaky Blinders; sia Cillian che Margot, nella loro carriera, hanno contattato direttamente le persone con le quali volevano lavorare attraverso lettere scritte a mano: “the letter thing does work, i have to say” “people appreciate a handwritten letter that you’ve sat down to write. I believe that.” E se lo dice Cillian Murphy chi siamo noi per. Questi 48 minuti sono un regalone.
3. Dopo la pausa dal podcast per il book tour di Immemòriam, Giulia Depentor torna a far sentire la sua voce con una nuova, intensa puntata di Camposanto dedicata alla tomba di Alfredino al Verano di Roma. Un episodio che, oltre al fatto di cronaca straziante, riporta l’attenzione a una domanda che dovremmo farci sempre: siamo partecipi o morbosamente curiosi? Consiglio l’ascolto di Alfredo dei Baustelle, ispirata proprio all’incidente dell’81.
4. Ho guardato Sick of Myself - stessa regia e attrice protagonista di Ninjababy, di cui vi avevo parlato con molto entusiasmo - e credo mi abbia provocato un piccolo trauma. Una coppia di trentenni narcisisti e ossessionati dalla fama portano avanti la loro relazione disfunzionale mentre fanno di tutto - di tutto - per essere al centro dell’attenzione. ll film è una splendida riflessione sulle conseguenze estreme di questo modo di essere e affrontare la vita. (Ah, che voglia di replicare tutti gli outfit di Signe).
5. Mancano pochi mesi alla fine del mondo e, mentre tutti sono apparentemente impegnati a godersi la vita in modi estremi, Carol non sa bene come occupare il suo tempo. Donna tranquillissima e senza alcuna pretesa, la nostra protagonista s’inventa un alibi - un corso di surf - per non far preoccupare i suoi anziani genitori, mentre poco a poco ricostruisce una sua quotidianità. Trova inaspettatamente un ufficio ancora operativo (anche se non si capisce bene di cosa si occupi) chiamato “The Distraction” (!), e lì riscopre poco a poco sé stessa. Ognuno dei 10 episodi di Carol & The end of the world racconta qualcosa di completamente diverso, passando anche per una crociera, un viaggio padre-figlio on the road e una sorta di cortometraggio dedicato al surf. Sorprendente, profonda, delicata, questa mini-serie in animazione mi ha fatto battere il cuore.
6. Eva, psichiatra sui generis, è in seduta da un collega a causa del suo comportamento “eccentrico” per una valutazione della sua sanità mentale - pena l’impossibilità di esercitare. Il dottore le chiede di raccontargli la settimana, e lei, in risposta, comunica di aver trovato un cadavere e scoperto l’assassino. E le voci che sento nella testa? Bè, le so gestire. Io sono il loro silenzio è un noir ambientato a Barcellona ma è soprattutto una graphic novel super appassionante con una protagonista che fa girare la testa.
7. Tendenzialmente scelgo che film guardare in base a parametri specifici: la compagnia, il momento della giornata, l’umore, il grado di concentrazione. Dati un venerdì sera in solitaria, la disponibilità alla malinconia - ma non eccessiva, e il desiderio di una storia da cui lasciarmi coinvolgere, Passeggeri della notte è stata una visione perfetta. Charlotte Ginsbourg ipnotica, attori emergenti bravissimi, la giusta quantità di cinema francese.
8. A proposito dei parametri di cui sopra, se invece dovessi indicare un cartone animato da domenica mattina uggiosa non avrei dubbi: Pom Poko. Come sia possibile che non avessi ancora visto questo capolavoro lo sa solo un’entità a me superiore, ma che gioioso recuperone. Penso di voler vivere in un mondo governato dai tanuki.
9. Chi è iscritto da un po’ forse si ricorderà del mio struggimento nella ricerca di un taccuino con 365 pagine. Alla fine del 2022 ho cominciato a spulciare ogni reparto cartoleria fisico e online senza risultato. Mi sono adoperata con una versione homemade che non mi ha mai soddisfatta a pieno finché, qualche giorno fa, da Muji mi sono imbattuta in quello che volevo. Ora ho finalmente un diario perpetuo su cui annotare compleanni, eventi epocali, acquisti speciali e altre cose che nel corso del tempo di sicuro vorrò ricordare. (Grazie mam per l’ispirazione).
10. Sabato sono tornata in montagna dopo tantissimo tempo ed è stato emozionante prendere di nuovo coscienza che: 1. siamo infinitamente piccoli e insignificanti, alla montagna non interessa nulla di noi 2. in città puoi camminare veloce quanto vuoi, ma al primo sentiero nel bosco il passo che devi tenere lo decide il tuo fiato. Il Monte Generoso su cui siamo saliti è stato generoso per davvero perché il sole scaldava, il cielo era limpido e la vista incantevole.
Come sempre, grazie di essere arrivati fino a qui. Ci vediamo la prossima settimana nella vostra casellina di posta elettronica.
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Grazie di nuovo e a presto,
Veronica