Ciao! Come state? Innanzitutto vorrei dare il benvenuto alle tante nuove persone iscritte. È una soddisfazione veder crescere la community di Distrazioni, grazie di esserci! Mi rendo conto solo ora che questo sarà l’ultimo numero del 2023. Non avevo ancora controllato le date ma, tra un viaggetto a Firenze e i successivi martedì di festa, ci risentiremo il 9 gennaio. Spoiler: sarà una puntata speciale. Prima di farmi prendere dalla nostalgia, però, ecco la carrellata della settimana.
1. Dopo anni di immagini su Google, finalmente ho potuto vedere dal vivo alcune opere di Ron Mueck, in esposizione in Triennale fino a marzo. Ho avuto la fortuna di andarci in un momento di calma, per cui sono riuscita a godermi per lunghi minuti i dettagli delle sue sculture gigantesche e di quelle piccolissime. Mi sono dovuta sforzare più volte di pensare che quelli di fronte a me non fossero esseri senzienti, che sotto la pelle non ci fossero vere vene. Consiglio: se ci andate, tenetevi un’ora extra per sedervi a guardare il documentario dell’artista all’opera. Qui, invece, qualche mio scatto.
2. Abbiamo visto C’è ancora domani, che capolavoro, che rabbia, quante lacrime. Sul serio, non mi era mai capitato di piangere ripensando al film, poco dopo essere uscita dalla sala. Tanto è straziante la violenza di routine - verbale e non, quanto la speranza diventa tangibile, capace di mettere in moto azioni impensate. Mi ha fatto un certo effetto vedere su grande schermo un contesto che, in forma di racconto di prima mano, mi ha toccata fin da piccola. La povertà, l’uomo-padrone, la scuola interrotta per il lavoro, i soldi dati alla famiglia. Sembra incredibile, ma la vita di campagna fino agli anni Sessanta aveva ancora parecchie cose in comune con il ventennio precedente.
3. Nonostante abbia vissuto per 6 anni a Milano non ero mai stata all’Artigiano in fiera. Mi sembrava dunque doveroso farlo da turista, ora che abito a Saronno. Dopo essermi preparata psicologicamente alla marea di gente, devo dire che è stata una piacevole esperienza. Non sono mai entusiasta delle cose local fuori dal loro contesto, ma per una volta è stato bello avere un assaggio di tante culture attraverso i simboli, la cucina, gli odori, i colori. (Anche poter scegliere contemporaneamente tra il cibo di venti regioni italiane non è stato male.)
4. Per non farci mancare niente siamo andati ad un paio di mercatini di Natale. A Varese hanno preparato le casette in Piazza Monte Grappa, dove ho assaggiato svariate cose buone ma soprattutto un gorgonzola al tartufo da svenimento. Ci siamo poi spostati al Castello di San Vito a Somma Lombardo, bella location e tanti banchetti, qui ho comprato un vassoietto di ceramica con i bordi ondulati di cera.my.
5. Date le feste imminenti, mi sembra appropriato condividere ora il mio amore per la serie Tables in cinema di cose journal. Agevolo carousel di esempio:
6. Dopo un anno dal suo acquisto, ho terminato la mia prima miniatura. È lo scorcio di una via munita addirittura di lampioni funzionanti che ha le dimensioni adatte per essere incastonata tra i libri sullo scaffale. Ho salvato nelle storie in evidenza un po’ di work in progress e il risultato. Non sto a dirvi la soddisfazione.
7. Siccome appena posso stacco gli occhi dal monitor e mi metto a muovere le mani, mi sono lasciata sedurre da una scoring board (non mi pare esista una traduzione). In sostanza è una piattaforma di plastica scanalata con righelli e piegatore per poter realizzare buste, biglietti e scatoline di varie dimensioni. Non sto trovando online il mio modello, più economico di quelli che vedo, ma è molto simile a questo. E niente, ogni tanto vi dovete beccare la nerd della cartoleria che è in me.
8. Piper è un corto animato Pixar in cui l’uccellino protagonista impara a sue spese come procacciarsi del cibo. Dolcezza infinita.
9. Rimaniamo in tema animazione per Red, che ho molto apprezzato. Il momento delicato dell’adolescenza viene trattato attraverso il conflitto interiore della tredicenne Mei Lee, che da una parte cerca di essere figlia modello di una madre iperprotettiva e controllante, dall’altra prova a scoprire sé stessa. La metafora è esplosa in modo tragicomico: ogni volta che la ragazzina non riesce a contenere le sue emozioni, si trasforma in un panda rosso.
10. Per finire, e magari per il vostro capodanno: Lina Shamoon realizza Disco Ball personalizzate. Non è uno spettacolo questa Echinacea?
Che dire, io vi ringrazio davvero per essere arrivati fino a qui. Se vi è piaciuta Distrazioni potete lasciarmi un ❤️ in fondo alla mail o decidere di supportare il progetto con un caffè virtuale. ☕ Noi ci vediamo nella casella di posta a gennaio, nel frattempo spero passerete delle splendide vacanze - e non.
Per ricevere Distrazioni il martedì:
Mentre la newsletter si prende una pausa, dovreste trovarmi più o meno sempre su Instagram.
A presto!
Veronica
♥️♥️♥️
Che bomba è la miniatura