Tanto per cambiare mi sono ammalata, per cui vi scrivo da sotto il piumone di un solitario sabato sera. Date le circostanze sentivo l’esigenza di mettere insieme una lista quanto più confortante, e diciamo che i contenuti in cui mi sono imbattuta negli ultimi giorni sono stati d’aiuto in questo. (Aggiornamento del lunedì sera: sono guarita.) Partiamo!
1. Old but gold, Andrea non aveva mai visto Fantastic Mr. Fox e così ho preso l’occasione per riguardarlo. Che film eccezionale. Qui un video di dietro le quinte che come al solito mi fa morire di ammirazione per Wes Anderson e tutte le persone che con lui han pensato “sì dai, imbarchiamoci in questo progetto allucinante.”
2. Con grande piacere, La casa e La guerra mi hanno fatta appassionare alla saga Blackwater. Gli eventi dopo i primi due libri mi sono sembrati più interessanti e, finalmente, alcuni personaggi si sono scuciti un po’, lasciando trapelare la loro personalità. Devo dire che ora sono piuttosto carica per procedere con l’ultimo paio di volumi.
3. Quant’è accogliente la casa della direttrice creativa di Ganni a Copenaghen? E quanto sembra dolce e carina lei.
4. Ho scoperto Domenico Gnoli con imperdonabile ritardo ma ora sono ossessionata dal suo modo di guardare ogni cosa da vicinissimo. In questo articolo ci sono diverse opere e una rapida panoramica della sua arte affascinante.
5. Un’interessante puntata di Comodino su Ritratto dell’artista da piccolo e Il male oscuro, due libri che trattano argomenti che m’interessano particolarmente: autobiografie e psicoanalisi. Se c’è una cosa che trovo confortante è sapere che la lista delle mie letture future non si esaurirà mai.
6. Per necessità di non farmi coinvolgere troppo dal genere di film che di solito prediligo e per incapacità di scegliere una nuova serie da guardare, ho recuperato la quinta stagione di The Crown che avevo lasciato in sospeso dall’anno scorso. Sempre una certezza.
7. Ho fatto sviluppare un rullino rimasto nella mia vecchia Yashica per anni. È stato emozionante, nel tempo di quei 34 scatti ho cambiato 3 case e 2 città!
8. Questa pagina, la cui bio recita “an ode to eating, exploration and evenings spent around the table”, è per me la definizione di comfort. Per i viaggi che mi faccio a partire dalle foto delle tavole imbandite potrei scrivere un libro.
9. L’ultimo, imprevedibile album di André 3000 è stato di enorme aiuto nei miei viaggi in treno e affollatissime metro. Sono riuscita a entrare in una dimensione di calma che mi ha trasportata in ufficio - e ritorno - senza traumi. Consiglio molto per entrare in uno stato quasi meditativo.
10. Per concludere: un Lirika Matoshi in versione cappottino invernale che sì, è anche un appartamento.
Grazie per essere arrivat* fino a qui, spero sarà un’ottima fine di novembre.
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Veronica