Ciao! Come va? Queste sono settimane di fissazioni. Io per fissazioni intendo quelle cose (o persone che fanno cose) che per qualche motivo mi prendono e mi fanno venire una smania di sapere, avere, imparare, indagare tutta la loro storia per capire come e dove sono nate, il loro contesto e significato. Se il discorso è virato sulle persone, vado alla ricerca dell’”albero genealogico” artistico o dei riferimenti culturali per immaginare da dove arriva il loro lavoro, per provare a vedere il mondo dalla loro prospettiva - esercizio di solito difficile, ma sempre stimolante. Più posso scavare, più riesco a tenere alto l’entusiasmo. Fatte le dovute premesse, eccoci quindi alla lista di ciò che ultimamente mi ossessiona.
1. Martina’s wunderkammer, newsletter scritta da una ragazza super cool (qui IG) che fa la modella e che, oltre ad avermi già fatto salvare decine di luoghi in cui vorrei andare (e piatti da provare), ha dato una bella spinta a quella che sta diventando una curiosità sempre più quotidiana per il dietro le quinte del fashion system.
2. Noemi Vola, scoperta grazie a Una festa indimenticabile, albo illustrato che mi ha regalato Anna. Il suo lavoro m’ispira tantissimo e amo amo amo il suo sito (“Things I don’t know why I did” è una sezione troppo bella per un portfolio). Suo il verme Sailor Moon in apertura.
3. Un’altra cosa a cui torno in continuazione è questo articolo: Non sentirti in colpa per i libri che non leggi. Lasciando da parte i discorsi sul sapere di non sapere e la filosofia, pensare all’anti-libreria come a un luogo di consultazione mi ha aperto gli occhi e dato un sacco di conforto. Finché ci sono libri non letti che ti aspettano, hai di fronte delle possibilità di scoperta e (magari) di rinascita. Così semplice.
4. Sono stata all’inaugurazione della mostra di Carlo Stanga da Bonvini 1909. Mi sono persa nelle illustrazioni londinesi (è impossibile dire quanto sia diversa la sensazione che ti danno stando a 10 centimetri dal quadro rispetto al guardarle dal sito 😢), e mi sono altrettanto persa nell’antica tipografia che ora si divide tra cartoleria di pregio, collezione di macchine antiche e angolo di libri selezionatissimi. Ci ho lasciato il cuore, se ci torno ci lascio anche lo stipendio.
5. Mi attirano sempre le storie delle aziende, di com’è nato un Brand, delle strategie di marketing che hanno cambiato il mercato, e questa settimana ho visto due bellissimi film sul tema - coincidenza vuole che in entrambi uno dei protagonisti sia Matt Damon. Le Mans ‘66 racconta di come Ford sia entrata in competizione con Ferrari nel mondo delle corse attraverso il lavoro dell’ex pilota e progettista Carrol Shelby (Matt Damon, appunto) e di un incredibile Christian Bale nei panni del meccanico e pilota Ken Miles (carattere impossibile che gli ha compromesso un accordo con Porsche e causato non pochi ulteriori problemi, ma talento e determinazione enormi). C’è un umanità profonda, una sciagurata storia vera, e per me che di corse non ne so niente, scoprire Le Mans (e le sue 24 ore in pista) in questa modalità è stato devastante. Sapete che tendo a non consigliare niente, questa è un’eccezione.
6. Il secondo film è Air - La storia del grande salto, dove Matt Damon (Sonny Vaccaro) è il manager contattato da Nike in quanto esperto di basket per cercare degli atleti da sponsorizzare e raggiungere il livello di coolness ai tempi detenuto da Adidas e Converse. L’unica cosa che mi è parsa un po’ distante dalla realtà è stata la linearità nello sviluppo dell’idea (magari è andata proprio così, ma concepire la scarpa perfetta in un weekend, trovando il nome per la linea - Air Jordan - senza praticamente pensarci e facendosi venire in mente di sconvolgere le regole sui colori imposte da NBA come prima soluzione, ecco, mi è sembrato ancora parecchio romanzato), per il resto, ci sono in campo tutte quelle cose che lavorando in comunicazione vorresti veder realizzate almeno una volta nella vita: competenza, genio, intuizione, rischio, e portare gli altri a crederci quanto te.
7. Rimaniamo sul basket (ve l’ho anticipato che è stata una settimana di fissazioni) per The First Slam Dunk, film di animazione tratto dal manga giapponese Slam Dunk, che racconta del protagonista Ryota Miyagi attraverso due storie parallele: quella della sua infanzia e della nascita della sua passione per la pallacanestro, e quella in campo, in una partita decisiva per la sua carriera. Delicato, intenso, emozionante, mi sono sorpresa per quant’è stato coinvolgente. Vi dico solo che in sala ad un certo punto è scattato l’applauso. (Su Wired una recensione bella e approfondita).
8. A proposito di Giappone, qualunque cosa riguardi questo Paese riesce ad attirare la mia attenzione. Mentre attendo di poterci mettere piede, consumo con piacere quasi tutto quello che mi capita a tiro. Persone che ne parlano su Instagram, pagine dedicate al cibo negli anime, video su YouTube, libri, pure il negozio di snack che ha aperto a Saronno (chiaro che ci sono andata).
9. Ogni momento è buono per mettermi gli auricolari e immergermi nella Storia del nuovo cognome, secondo volume della serie L’amica geniale. E questa necessità d’immersione sta rendendo sempre più necessario l’acquisto del libro, in modo da averlo a portata di mano per leggerlo anche “dal vivo”.
10. Per finire, qualche buona ricetta: polpette di melanzane, quiche con pomodirini, zucchine e burrata, tofu in padella (credo che questo sia il primo piatto a base di tofu ad avermi dato veramente soddisfazione).
Spero che questa puntata vi sia piaciuta, io vi ringrazio per essere arrivati fino in fondo e noi ci sentiamo martedì prossimo. 🌸
Per dare una mano a Distrazioni - e contribuire così ad alimentare tutto ciò di cui questa newsletter è fatta - potete offrirmi un caffè virtuale.
Se ti è piaciuta questa newsletter puoi inoltrarla o, se sei tu la persona a cui è stata inoltrata, iscriverti per riceverla ogni martedì nella tua cassetta di posta digitale.
Pensieri, opinioni e considerazioni sono sempre graditi. Per lasciarmi una traccia del tuo passaggio puoi rispondere a questa mail, scrivermi su Instagram, passarmi a trovare sul blog o mettere un bel like ❤️ Il mio portfolio invece è qui.
Alla prossima settimana,
Veronica