Ciao amici e amiche! Come state? Queste due settimane mi sembrano durate mesi. Complici ponti e giorni di shooting sono stata in giro parecchio e mi sono imbattuta in parecchie cose belle. Nella carrellata di oggi voglio raccontarvene un po’.
1. Dopo varie esplorazioni della sponda veronese del lago di Garda, per la prima volta ho visto quella bresciana: che meraviglia. Abbiamo alloggiato in un appartamento di questo splendido complesso immerso nel verde a Soiano del Lago, ho provato l’esperienza di emozionarmi percorrendo la strada della Forra, di cui non ho foto perché eravamo in moto e non siamo ancora attrezzati per documentare, ma se volete darci un’occhiata, nel sito ufficiale c’è un video. Abbiamo fatto un giro stupendo in mezzo alle montagne fino al lago d’Idro (super caratteristico, soprattutto dall’alto), e al rientro siamo passati per il castello di Brescia (che merita), facendo poi tappa al lago d’Iseo e alle Piramidi di Zone. 500km in sella e sentirli tutti, ma lo rifarei anche domani.
2. Di rientro dal weekend lungo on the road sono stata un paio di giorni a Roma per uno shooting che attendevo da tempo e che riguarda il lancio della nuova serie di Zerocalcare, in arrivo il 9 giugno. Ormai forse saprete quanto ami profondamente Zero e tutto quello che ha prodotto, ebbene conoscerlo non ha fatto che aumentare la mia stima nei suoi confronti. È stato davvero un sogno, l’avrei ascoltato parlare per giorni. E poi mi ha detto ma quanto è figa sta maglia quindi basta, io e i miei dinosauri siamo felici (come attestano le foto qui sotto). Di documentata c’è anche la mia imbarazzatissima richiesta di firmarmi un suo libro che tenevo nello zaino, così ora ho un Secco originale che mi dice “ciao Veronica”.
3. Per concludere il capitolo giretti, approfittando di un giorno di sole siamo andati in avanscoperta dei dintorni e abbiamo molto apprezzato la strada in mezzo ai monti sopra al lago di Varese (Passo del Cuvignone) fino alle Cascate di Ferrera. Quanto mi piace fare la turista (anche) vicino a casa.
4. Ho finito di ascoltare L’amica geniale e, dopo uno snobismo durato anni, mi chiedo cos’avessi nella testa. L’ho adorato. L’amicizia indistruttibile con lo sfondo penetrante del rione, i sogni di ricchezza delle bambine, quella mente scaltra degli intelligenti abituati a vivere nella durezza, le possibilità cercate con le unghie, le differenze incolmabili. Non vedo l’ora di leggere gli altri volumi, sapere delle vite di Lila e Lenù, a cui ormai sono affezionata come fossero sorelle mie.
5. In questi giorni ho consumato anche Sei vecchio, libro di Vincenzo Marino - di cui più volte ho scritto per la sua imprescindibile newsletter zio. Lettura utilissima per me che nel titolo mi ci riconosco e che con la Gen Z e i suoi strumenti mi trovo a lavorare ogni giorno. È straniante trovarsi a sottolineare parole su carta che raccontano una storia iper contemporanea, i cui riferimenti sono rintracciabili su TikTok. Ma l’ho trovato un mezzo perfetto per assimilare con più calma, e quindi lucidità, tanto di ciò che influenza i nostri comportamenti e schemi di pensiero, il modo in cui si può formare un’opinione e quello in cui ci troviamo a investire il nostro tempo. Non è il libro in sé, ma le parentesi che mi ha spalancato nella testa a farmelo consigliare a chiunque senta la necessità di capire un po’ meglio il contesto in cui siamo immersi.
6. A proposito di cose generazionali, siamo andati a vedere Super Mario Bros. e l’ho trovato carinissimo. Purtroppo al cinema c’era solo in italiano, per cui Jack Black che canta “Peaches” impersonando Bowser l’abbiamo potuto ascoltare solo da YouTube (🚀).
7. Sono molto indisposta nei confronti di Tàr, film che ho trovato bellissimo e con una spettacolare Cate Blanchett, ma che mi ha lasciato anche con un grande amaro in bocca. Perché tutti quei sospesi? Perché il passato evidentemente ingombrante non si merita un minuto di racconto? Perché devo avere la sensazione che 158 minuti di pellicola siano stati un’introduzione? Se l’avete visto mi fate sapere cosa ne pensate?
8. Quando non sappiamo cosa guardare ma abbiamo bisogno di qualcosa di confortevole optiamo per lo Studio Ghibli. Stavolta abbiamo recuperato I racconti di Terramare - debutto di Miyazaki junior (2007). Molto carino e molto attuale nelle tematiche ambientaliste (e d’ispirazione paterna).
9. Una zine che copierò di sicuro (quoto quello che scrive Malaka: immaginate se ognuno portasse con sé una mini-guida da consegnare a potenziali nuovi amici) ✨
10. Per concludere: il 6 e il 7 maggio ci sarà una nuova edizione del festival Paw Chew Go al Base di Milano. Ci vediamo lì?
Oggi ci deliziano anche le nuove Note a piè di pagina del nostro Federico Anelli.
Daniela Pes - Làira (2023)
Quando un disco riesce a essere sia un gesto artistico che politico, di solito finisce per essere un grande disco. E SPIRA di Daniela Pes marchia a fuoco la regola. Musica primitiva, rurale, che si fonde con l’elettronica, in un tempo sospeso tra antico e contemporaneo. Immaginatevi, fluttuare a mezz’aria, dentro un trip preso tra le colline di granito della Gallura. È da lì che nasce questo album, prodotto da Jacopo Incani (Iosonouncane), cantato in una lingua inventata che pesca dal gallurese antico, dove la voce si fa puro suono - come già era stato per IRA, l’ultimo lavoro del musicista sardo. SPIRA è un disco non complicato, ma complesso, che po’ esse aria e po’ esse pietra (ascoltate Làira per capire cosa intendo), e che soprattutto si fa beffe di qualsiasi regola di mercato. Di questi tempi, non credo serva altro.
Per motivi a me sconosciuti stavolta Substack non mi fa embeddare il pezzo da Spotify quindi vi lascio il link qui, e comunque lo trovate già all’interno della nostra playlist:
Grazie di essere arrivati in fondo!
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Alla prossima settimana,
Veronica