Ciao, benvenute e benvenuti a una nuova puntata di Distrazioni. Come state? È stata una settimana confusa ma mi è capitato di vedere un po’ di cose belle che ho pensato valesse la pena condividere. Come sempre, sarò felice se mi farete sapere che ne pensate 🫶
1. Inizio la carrellata con una serie che ho amato (qui il trailer). Una di quelle difficili da mettere in pausa e che vorresti ricominciare subito dopo averla finita per andare più a fondo, sfogliando i livelli di lettura, godendo dei dettagli che per forza di cose non durano più di un istante. Sarei curiosa di poter parlare con qualcuno che ha lavorato in cucina per capire quanto c’è di vero in quello che si vede. Non perché sia fondamentale ma perché è fin troppo credibile (colgo l’occasione per esternare la mia stima per chi riesce a reggere simili livelli di stress trovando ancora gioia nel lavoro). Una delle cose che più ho apprezzato, grazie all’interpretazione magistrale del cast, sono stati i contrasti. I non detti di Carmen che riusciva a comunicare infinite sfumature in contrapposizione all’esagerata volontà di confronto di Sydney; i tempi necessari allo svelamento graduale dei fatti mentre il montaggio avanzava frenetico; le urla incessanti di the system, yes chef, thank you chef, fuck you chef nel contesto di un dramma familiare che per abitudine avremmo potuto immaginare di assimilare solo nel silenzio e nella lentezza.
2. Questa settimana sono fortunata e, oltre a una serie che mi ha rubato il cuore, credo di aver trovato anche un film da aggiungere alla lista dei preferiti. In accordo con la maggioranza, ma in ritardo di un annetto, sono contenta di poter dire anch’io: che meraviglia è Licorice Pizza? Energia, freschezza, script sorprendente. Avrei voluto che non finisse mai.
3. Sarà che mi sono ritrovata molto in quel particolare spaccato di vita che include un cambio di lavoro, un trasloco, una nuova relazione, ma ho trovato bellissimo l’approccio gentile al racconto di Entergalactic - oltre alle animazioni e al trattamento visivo, che per un’ora e mezza mi hanno fatta vivere in un’altra dimensione. Il film, annunciato come speciale Netflix, si propone come visual companion del nuovo album di Kid Cudi, che ha deciso di dedicarlo a Virgil Abloh facendolo uscire per il giorno del compleanno dell’amico scomparso.
4. Avete visto i Weekly Cartoons di Liana Finck? Io fan per sempre della sua accuratezza e capacità di sintesi.
5. A proposito di comics e di persone di cui sono fan, qui la vignetta di una mia talentuosa collega per la Giornata mondiale della salute mentale dello scorso 10 ottobre. C’è forse altro da aggiungere?
6. Ci sono cose a cui si può arrivare empiricamente, ma trovo ancora utile leggere articoli come questo, che indagano il nostro rapporto con la tecnologia.
Il problema è che perdiamo la nostra profondità, o dimensionalità. (…) Queste tecnologie stanno alle interazioni personali come una versione pixelata in bianco e nero della Gioconda sta a quella reale: sono identificabili, ma incapaci di produrre gli stessi effetti emotivi.
È interessante anche lo spunto di creare una “gerarchia di comunicazione”
Quando è possibile, va privilegiato l’incontro di persona, soprattutto con gli amici intimi. (…) Quando è impossibile incontrarsi, meglio scegliere una tecnologia che preveda un contatto faccia a faccia o il telefono. Mandate messaggi o usate tecnologie simili solo per questioni impersonali o urgenti.
7. Ho apprezzato moltissimo la puntata di sabato della newsletter di Federica Salto. Si parla di prezzi insensatamente alti nella moda (e se lo dice una senior editor di Vogue, io mi fido), cose belle-interessanti da leggere e guardare, e link utili sul tema della salute mentale.
8. Immancabile l’account ispirante della settimana. Lei è Lily Odette, illustratrice e print designer olandese (che per non farsi mancare niente ha un’altrettanto degna di nota sorella, Bodil Jane).
9. Che bello questo carousel di domande che danno la sensazione di un abbraccio. La mia: “ti vado a prendere qualcosa da mangiare?”.
E poi, il genio.
Arrivati alla sesta puntata di Note a piè di pagina abbiamo deciso di raccogliere i pezzi suggeriti settimana dopo settimana da Fede nella prima playlist di DISTRAZIONI 📻 Avete messo un cuoricione? Go go go.
Qui, come sempre, della bellezza:
Enzo Carella - Mare sopra e sotto (1981)
L’itpop ha fatto anche cose buone? Duole ammetterlo, ma una sì: far riscoprire le canzoni di Enzo Carella, uno dei grandi incompresi della musica leggera (anzi leggerissima - eh vabbè, su) italiana. Autore di un pop surreale, sempre velato da una dolce malinconia da fine dell’estate. Come in Mare sopra e sotto dal suo terzo disco Sfinge, scritto sotto falso nome dalla folle penna di Pasquale Panella (quello dei dischi bianchi di Battisti). La sensazione è di trovarsi in una spiaggia vuota al tramonto a fissare l’acqua da dietro una maschera da sub appannata. Potete partire da qui a innamorarvi di Enzo Carella. Ma se volete fare più in fretta, guardatelo in completo color pesca mentre tenta qualche improbabile passo di danza su un bagnasciuga bruciato dal sole, nel videoclip di questa meravigliosa canzone.
Ecco tutto. Statemi bene e, come suggerisce l’immagine di apertura, ricordatevi di assumere Vitamina C. Ciao!
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Veronica